Oggi è il 1 maggio, Festa del lavoro.
Ho pensato un po’ prima di fare questo post perchè già in altre feste mi avete sgridata. “Macabra” mi avete definita (vero Consu? 😉 ) nell’associare a questi giorni di vacanza notizie tristi. Ma poi non sono riuscita a trattenermi: se non ve le dò io queste informazioni chi ve le racconta?
Questa volta volevo parlarvi delle “morti bianche“. Sapete cosa sono? Sono le morti sul lavoro. Le morti che sembrano incidenti sul lavoro e che, per questo, non sempre si riesce a trovare chi ne sia il responsabile. Per questo “bianche”, inevitabili. Ogni giorno ci sono queste tragiche notizie. Tutti poi vi ricorderete la tragedia nell’acciaieria Thyssenkrupp di Torino, il 6 dicembre 2007, dove è divampato un incendio: sono morti 7 operai perchè gli estintori erano scarichi ed il sistema antincendio non funzionava !
- Nel mondo 2,2 milioni di lavoratori muoiono ogni anno per incidenti o malattie legate al lavoro
- In Italia muoiono in media 1.376 persone ogni anno per infortuni sul lavoro.
Tra le cause degli incidenti nel nostro paese c’è spesso la poca sicurezza dei posti di lavoro, la scarsa padronanza dei macchinari, l’assuefazione ai rischi (abitudine e ripetitività dei gesti), la banalizzazione dei comportamenti di fronte al pericolo, la sottostima dei rischi, la diminuzione dell’attenzione nel lavoro di sorveglianza, il mancato rispetto delle procedure, l’aumento dello stress, la precarietà del lavoro legata a una formazione insufficiente e soprattutto lo sfruttamento esasperato dei lavoratori, spesso costretti a turni eccessivamente lunghi e intensi.
Il lavoro dovrebbe essere un diritto: anche il diritto di non morire di lavoro!