In Afghanistan, a Kandahar, mercoledì scorso, sei giovani studentesse liceali, mentre stavano andando a scuola, sono state attaccate da uomini in motocicletta che hanno lanciato loro dell’acido mirando al volto, per sfigurarle. Shamsia ha 17 anni ed è in un letto d’ospedale a Kandahar, con il viso sfigurato dall’acido e un occhio in gravi condizioni. «Continuerò a studiare anche se cercano di uccidermi. Non smetterò di andare a scuola…andrò avanti, anche se mi colpissero cento volte».
In Afghanistan i talebani prima della guerra avevano proibito alle donne l’ accesso alla scuola. Ora le ragazze invece vogliono tornare a studiare e questo non piace a chi sa che una donna ignorante può essere sottomessa e asservita molto più facilmente. Leggete la notizia e parliamone.
quando sento certe notizie mi chiedo davvero in che mondo viviamo…in un mondo in cui non è neanche più possibile essere liberi di studiare? in un mondo in cui le ragazze non possono essere istruite? in un mondo in cui le ragazze non possono andare in giro con il viso scoperto? in un mondo in cui è meglio essere ignoranti in modo da poter essere controllati con più facilità…non ho parole…ammiro molto la ragazza che nonostante quello che le sia successo, ha deciso di continuare a studiare, ha davvero una grande forza di volontà.
Non ho parole per commentare questo articolo… è la prova che l’uomo è in grado di essere crudele in una maniera inimmaginabile…
Ma secondo voi questo fatto di cronaca non ha nessun collegamento con la vostra occupazione?
Certo che ha un collegamento.
Loro fanno di tutto per andare a scuola e per avere un futuro migliore di quello che potrebbero avere zappando nei campi o pelando le patate. Noi invece cerchiamo di farne sempre meno, usando scorciatoie e sotterfugi vari… Chissà cosa pensano di noi quelli che per andare a scuola devono fare 30 km?!… Diciamo che per questo verso siamo messi peggio noi di loro…Lei prof che ne pensa?
Condivido la tua analisi. Credo che questa ragazza stia veramente lottando per il suo diritto ad imparare per il suo futuro. Il suo e dei suoi figli. Anche voi dovreste riflettere sul perché venite a scuola e sul senso della “fatica” che dovete fare. Ognuno di voi dovrebbe interrogarsi sul suo “sogno” per il futuro. Averlo aiuta molto, anche se la vita potrebbe portarci da un’altra parte. Io, ad esempio, volevo fare il magistrato. Tu?
Beh, diciamo che io le idee chiare proprio non ce le ho. Mi sarebbe piaciuto tanto fare l’ avvocato. Mi piace la prospettiva di un lavoro dove si difende la gente e si guadagna tanto. Comunque dipende cosa mi piacerà fare tra 5 anni…e visto che sono solo in 1° e di ansie ne ho già tante lascio questo grosso problema alla 5°…ihih…alla fine ho 14 anni e da giovani non bisogna avere tanti problemi! No?!