Don Milani, indignato contro la scuola degli anni 50 scriveva, indignato, queste parole ai professori:
“Se ognuno di voi sapesse che ha da portare innanzi a ogni costo tutti questi ragazzi e in tutte le materie aguzzerebbe l’ingegno per farlo. Io vi pagherei a cottimo. Un tanto per ragazzo che impara tutte le materie. O meglio multa per ogni ragazzo che non impara … Lottereste per il bambino che ha più bisogno … Vi svegliereste la notte col pensiero fisso su di lui e cercare un modo nuovo di fare scuola, tagliato su misura sua. Andreste a cercarlo a casa se non torna. Non vi dareste pace perché la scuola che perde Gianni non è degna di essere chiamata scuola…” (L. Milani, Lettera a una professoressa, 1967, p. 82).
In tempo di chiusura del quadrimestre, di verifiche, di medie, di voti, cosa ne pensate?
Magari non sarebbe nemmeno giusto come metodo, ovvero far lavorare i professori a cottimo. Alcuni potrebbero prenderla solo come una questione di soldi, non si curerebbero veramente dell’educazione dei ragazzi. Dovrebbe essere una cosa spontanea.
Cosa vuol dire “una cosa spontanea”? Comunque non hai risposto alla mia domanda: di chi è la colpa degli insuccessi scolastici? Degli insegnante che non ce la mettono tutta affinché gli studenti imparino, degli studenti, della scuola, della famiglia…?
Dipende dalle situazioni… ma io penso che non sia colpa dei soli studenti, anzi… ricordiamoci che anche i professori sono umani e quindi possono sbagliare 😛 così come gli studenti.
nemmeno io penso che sia giusto come metodo. e sinceramente penso che la colpa degli insuccessi scolastici sia in primo luogo degli studenti che non si impegnano a dovere in tutte le materie anche perchè la metà degli studenti di oggi ragionano dicendo:”quella materia mi piace perciò la studio,mentre quella che non posso sopportare..chissene frega (detto in parole semplici). ma posso dire che questa esperienza l’ho vissuta di mio pugno e quando ho cominciato a capire che questo metodo non andava bene,ho pensato di cominciare studiare un po’ di più,anche se mi sa che ora come ora è un po’ tardi ma ora che ho imparato la tecnica sono convinta che nel secondo quadrimestre non avrò problemi.
chiudo col dire che esistono casi speciali dove magari i prof non spiegano bene,ma per fortuna non ho di questi problemi. comunque speriamo che tutti gli scolari capiscano la vera utilità della scuola!!!!!!!!!!!!
buona serata prof………………arrivederci!!!!!!!!!!!!
Ciao a tutti,
la scuola è molto cambiata dai tempi della “Lettera ad una professoressa” di Don MIlani, erano tempi in cui non tutti potevano usufruire della scuola e c’erano veramente delle grandi differenze sociali e discriminazioni tra i bambini/ragazzi delle famiglie ricche e quelli delle famiglie povere.
Ora gli insegnanti non si comportano più come negli anni ’50 e per rispondere ad una domanda così significativa (di chi è la colpa degli insuccessi?) non si può certo generalizzare: le cose non avvengono per caso, ma per una serie di fattori che, per esempio, potrebbero essere la scarsa preparazione (culturale e umana) degli insegnanti, ma anche il mancato impegno degli studenti o la mancanza di controllo/stimolo della famiglia.
Perciò penso che una risposta vada valutata caso per caso perchè nessuno ha la verità in tasca, anche se su una cosa sono certo: la scuola è cambiata molto rispetto a quasi 60 anni fa e forse è anche merito di Don MIlani.
Ciao
Per “una cosa spontanea” intendo che molti professori cercherebbero di far andare bene gli studenti solo per ottenere più soldi. Dovrebbero invece curarsi davvero di chi hanno davanti. Ma è come ogni lavoro, se ti piace lo fai bene anche se vieni pagato poco.
Per la sua domanda non credo ci sia una vera e propria colpa. Bisogna considerare ogni caso. A volte è colpa dello studente, a volte è colpa dell’insegnante e a volte è di entrambi. Anche se uno studente è bravo, potrebbe aver difficoltà col metodo di studio di un insegnante. Forse toccherebbe allo studente crearsene uno proprio ed adattarlo all’insegnante, perchè quest’ultimo non può adattarsi per ogni studente di una classe.