separati a scuola?

19 aprile 2009

Nel mondo anglosassone si dibatte da molti anni della possibilità di separare i ragazzi e le ragazze a scuola. 

In Italia il problema non si pone, ma il dibattito si è aperto in occasione di un convegno internazionale che si terrà in questi giorni a Roma: «Modelli di scuola nel XXI secolo: la proposta dell’educazione differenziata per ragazze e ragazzi».

L’inglese Cooper, direttore della Girls’ School Association – forte di dati di recenti ricerche in campo neurologico- sostiene che ragazzi e ragazze apprendono, sviluppano e maturano con ritmi differenti e richiedono quindi strategie didattiche d’insegnamento differenti.

Leonard Sax, psicologo e fondatore dell’americana National Association for Single Sex Public Education, ritiene un errore pretendere che bambine e bambini possano fare le stesse cose alla stessa età. Sostiene che «le bambine sono in genere più inclini ad accettare l’autorità e ad accontentare gli adulti mentre gli alunni accettano di compiere il loro dovere solo se ne capiscono la ragione intrinseca e se trovano interessante l’attività proposta». Di qui la necessità di formare gli insegnanti a un più corretto approccio di genere, per esempio per quanto riguarda l’autostima. In sostanza gli insegnanti dovrebbero imparare a trattare in modo diverso situazioni educative diverse.

Legge questo articolo e ditemi cosa ne pensate.

Vi piacerebbe una scuola solo femminile o solo maschile? Riconoscete queste differenze tra ragazzi e ragazze nell’apprendimento? Le differenze in cui vengono gestiti i sentimenti e la volontà di esporsi ai rischi tra maschi e femmine vi creano dei problemi nella convivenza scolastica?

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