Raccolgo lo sfogo di Martifus in un suo commento e vi chiedo: veramente vi sentite così diversi e incompresi?
Alla fine noi giovani di oggi siamo sempre criticati dalle persone più grandi di noi, perchè non ci capiscono. Non capiscono il nostro modo di comunicare, con tutte quelle abbreviazioni, non riescono a capire il perchè andiamo a scuola con il cavallo dei calzoni sotto il sedere (scusate l’esempio..ma è per fare capire una cosa..ihih) non capiscono a cosa serve tutto quell’ “inquinamento”(come lo chiamono loro) sui muri..cioè i murales..
Proprio non ci arrivano, forse perchè non ci hanno mai pensato. Molti si limitano a dire: “Guarda questi!” e ci squadrano dalla testa ai piedi..diciamo che, per farvi capire un attimo, farò un paragone, che non è mirato ad offendere nessuno: noi siamo visti un pò come gli extracomunitari della situazione.
Tutti quelli over 30 ci considerano un pò pazzi, nessuno ha fiducia in noi. Ci dicono: “il futuro è il vostro”; come per dire: “ah, fate voi, tanto non ci riuscirete mai e manderete tutto il Mondo in fumo!”..
Cosa chiedete e cosa vorreste da questi adulti che sentite così lontani? Davvero sbagliano sempre gli adulti quando reprimono abbigliamenti o comportamenti “moderni”?
Io mi trovo abbastanza d’accordo. Gli adulti tendono a darci delle colpe che non abbiamo tipo quella di essere cresciuti in un mondo più libero, con meno difficoltà, ecc. Non provano nemmeno a capire perchè facciamo certe cose, le condannano come sbagliate e basta. Solo perchè nella loro generazione non succedevano, o non le avevano ancora inventate.
Anche sull’argomento pantaloni bassi e larghi, e murales. Nel primo caso, sono un’espressione culturale. Così come a noi non piacciono i vestiti degli anni ’60, così agli adulti non piacciono quelli del momento. E’ quasi ovvio. Con la differenza che noi non facciamo così tanti problemi..forse.
Parliamo di murales…ora io sono una fan sfegatata di murales, li trovo assolutamente stupendi quando sono fatti bene. Prendesi come esempio quelli vicino al Turistico. Sono qualcosa di giovane, brillante, colorato, fuori dagli schemi. Qualcosa che gli adulti non potrebbero mai fare, perchè sono troppo posati e ancorati alle abitudini…
Ma i giovani non pretendono che gli adulti si vestano come noi o facciano i murales, o ascoltino quella o quell’altra musica…vorremmo solo non venire giudicati per questo e che ci venisse data la capacità di scegliere, entro i limiti della decenza ovviamente.
Personalmente non condivido lo stile, ma non vedo che male c’è se un’emo si fa la frangia piastrata sulla fronte. Urta la sensibilità di qualcuno? Da fastidio a qualcuno? No, però vengono guardati come degli ‘sbandati’ ugualmente…la verità èche il mondo di adesso è diverso, forse più veloce e frenetico, e noi cerchiamo di starci dietro.
Forse non lo facciamo al meglio, è ovvio che si fanno degli errori, ma avremmo bisogno di un po’ di comprensione in più forse, invece di tutto questo strano perbenismo che sembra dilagare…
Non sto contestando il fatto che gli adulti abbiano più esperienza, ed è vero che per questo bisogna portargli rispetto. Ma è anche vero (e questo fatto mi sembra già meno riconosciuto) che bisogna anche accettare le nostre idee, i nostri modi di pensare, vestire, atteggiarci…non possiamo essere tutti uguali, soprattutto non fra generazioni diverse.
Se noi accettiamo i nostri genitori/insegnanti coi loro pregi, difetti, fisse, ecc.. perchè loro non possono accettare tutti noi?
Io non la vedrei così tragica: mi sembra una visione un pò troppo stereotipata della cosa.
Nel senso che io non mi sento così incompreso e criticato dagli adulti, nè giudicato così male come sostiene martifus.
Riguardo gli esempi che hai fatto, certi atteggiamenti comuni in molti miei coetanei non piacciono neanche a me: non abbrevio le parole quando scrivo per rispetto di chi legge e perchè questo è il mio modo di scrivere, ma soprattutto penso sia maleducato portare i pantaloni a vita bassa (dipende poi sempre cosa si intende per vita bassa: un pochino ok, l’importante è non esagerare, secondo me) e ritengo incomprensibile scrivere sui muri (non parlo dei murales in luoghi autorizzati, ma delle scritte sui muri delle case).
Cioè, quello che voglio dire è che alla fine non si può generalizzare: ci sono i giovani che si comportano nel modo che dice martifus, ma anche tanti altri che si comportano in modo diverso, così come ci sono adulti che disprezzano (forse con un pò di invidia) chi è più giovane di loro, ma anche tanti altri che ci comprendono e spendono la loro vita per aiutarci a crescere.
Sono daccordo con tutti e tre, però vorrei specificare una cosa.
Allora, io sono d’accordo con Martifus, perchè in fin dei conti noi giovani siamo visti quasi come gli “scervellati” del momento, perchè, quando andiamo a concerti facciamo le corna (metallari), perchè ci piace il ciuffo piastato (emo), perchè ci piace indossare 5 cinture invece che una, perchè ci piace tenere i capelli dritti con chili di gel, perchè portiamo i pantoloni a vita bassa, perchè fumiamo, perchè scriviamo sui muri…ma qualcuno ha mia ricordato a questi adulti che sono stati giovani anche loro?
Negli anni, 60 c’era la febbre del sabato sera, c’erano i vestiti tutti colorati a modello “erlecchino”, c’erano le scarpe alte come delle montagne, c’erano i pantaloni attillati, c’erano i capelli strani!!!
Vogliamo parlare dell’età in cui c’è stato “Fònzi”, giubotti di pelle, macchine di lusso sfrenato.
Questo per dire, che ogni età ha avuto i suoi pro e i suoi contro, chi era sbandato e chi invece aveva la testa sulle spalle, e qui dò ragione a Ste, in fin dei conti uno decide lui come essere, ma ci dobbiamo ricordare che noi siamo così perchè qualcuno ha iniziato e non mi sa che è stata una persona, bensì la moda!!!
Infatti è la moda che cambia, magari tra 10 anni andranno di moda tutti quelli che hanno i capelli arancioni, non è che siamo matti, è che seguiamo la moda!!!!
La “febbre del sabato sera” è un film che fece tendenza negli anni ’70 mentre “happy days” è un telefilm andato in onda negli ani 70/80 ma ambientato negli anni ’50.
Perchè non documentarsi un po’ prima di fare delle affermazioni? Internet potrebbe servire anche a questo.
Provateci ogni tanto e renderete le vostre argomentazioni molto più fondate 😉
Io non aggiungo altro se non quotare completamente Stefano.
D’accordissimo con lui.
Anche io non mi sento così incompreso dagli adulti, e condanno anche io alcuni comportamenti dei miei coetanei.
Noi siamo quello che loro ci insegnano. Chi più, chi meno. Per questo non siamo tutti uguali: c’è il genitore più aperto e quello più severo, quello protettivo e quello che lascia fare gli errori. Se fai uno sbaglio, sai che non lo devi rifare, ma lo capisci solo quando ci vai a “sbattere” contro. I nostri figli saranno come noi li cresceremo. Non ci potremo lamentare, perchè alla fine un po’ sarà anche colpa nostra. Non c’è bisogno di cercare gli over 30: mia sorella, vent’anni, dice che siamo degli scapestrati…pensare che abbiamo solo 5 anni di differenza!
siamo giulia e ilaria della classe 1b erica..
noi crediamo che il mondo degli adulti debba rispettare sempre, anche se non obbligatoriamente condividere, la creatività e la personalità degli adolescenti di oggi.
Molti di quei ragazzi che considerano “strani” solo x l’aspetto fisico o per lo stile, potrebbero invece rivelarsi delle splendide persone, basta VOLERLE conoscere.. a volte il motivo per cui molti adulti non ci capiscono, è perchè la loro mentalità è molto “chiusa”..
un bacio. ily e giuly
Sono pienamente d’accordo con Matius..
A me piace come siamo noi giovani di adesso..
e spesso capita che non ci capiscano sopratutto i grandi x esempio mia mamma a volte mi dice: Francesca hai i pantaloni troppo bassi! e la maglia è corta! ti si vedono le mutande!
Visto che le generazioni passano è anche giusto cambiare modo di vivere e di vestirsi o no?
Forse era meglio rimanere come 40 anni fà? stessa moda stessi comportamenti?
E’ normale che i ragazzi “rompano” le consuetudini e cerchino di affermare se stessi anche con un modo di vestire che agli adulti sembra strano e bizzarro.
Un giorno è venuta a prendermi un’amica e quando sono salita in macchina mi ha detto “ci sono certe facce…fanno un po’ paura!”. Le ho dovuto spiegare che sbagliava di grosso, perchè i ragazzi che indicava lei sono spesso i migliori della classe sia come maturità che nel profitto.
E’ vero però che la scuola è un luogo di lavoro e che certi abbigliamenti, adatti in discoteca o in spiaggia, a scuola sono fuori luogo. O no?
cara prof,
noi pensiamo che molti adulti si dimenticano di essere stati ragazzi, che come noi non venivano compresi dai propri genitori, e anche se i tempi sono cambiati dovrebbero adattarsi. Si è vero che forse adesso il mondo dei giovani è diventato un pò più trasgressivo ma dovrebbero far pesare meno quello che secondo loro siamo “un branco di imbranati”.
Forse prendete troppo sul serio certe “battute” 😉
Sì, è vero che a volte certi abbigliamenti sono più adatti in un altro contesto. Ma per esempio in questi giorni di afa, ci sono persone (non io, per fortuna) che sopportano davvero poco il caldo, e quindi si vestono il meno possibile. Penso che questo sia comprensibile, dopotutto. =)
E’ vero che i genitori nn sempre sono severi e non ci capiscono, come è vero che non tutti i ragazzi sono cattivi. Cioè, è una cosa relativa che ad alcuni può succedere e ad altri no. Ovviamente a chi succede, tenderà a dire che gli adulti non li capiscono, e chi invece incontra degli adulti più ‘alla mano’ la penserà diversamente…
E’ vero anche che a volte esageriamo nel fare le vittime, ma è anche vero che a volte gli adulti credono di avere la verità nel palmo =)
Su quest’ultima affermazione ti dò ragione. Tendiamo spesso ad irrigidirci sulle nostre posizioni e crediamo di aver ragione anche in virtù dell’età e della nostra esperienza. Ma ti assicuro che a volte è solo un atteggiamento perchè la vita semmai ti insegna, con gli anni che passano e con l’esperienza, che di certezze non ce ne sono tante. Purtroppo o per fortuna 😉
mi fa piacere che ci siano stati abbastanza commenti sul mio commento che ho fatto in About Moldavia..
allora..credo che misSnaky abbia ragione su tutto, ha già detto tutto lei, io posso solo riconfermare alcune cose, per esempio il commento di Ste. Allora..la cosa è assolutissimamente relativa, magari non tu, io stavo parlando in generale. Non mi riferivo all’individuo ma alla collettività. A scuola se ne vedono dei ragazzi “strani”, diciamoci la verità.E, a primo acchito, quando li vedi,pensi:”E questo da dove è uscito?”; questa idea se la fanno soprattutto i genitori, gli adulti, quelli che non ci capiscono e che non ci hanno nemmeno provato a capirci..questa è la cosa più tragica! Ora io penso: ma che genitori sono?? dei genitori che non provano nemmeno e venire incontro ai loro figli,che non provano nemmeno a capire il perchè i loro figli si vestono così, non provano a capire il loro stile,le loro idee..Sono genitori chiusi che, magari mi sbaglio,ma vedendoli in questo modo, sembrano dei genitori che dei loro figli non gliene può fregare di meno.. Magari è un’idea sbagliata ma io la vedo in questo modo. Ci sono figli “strani” di genitori indifferenti. E’ sbagliato questo perchè, come noi veniamo incontro ai genitori quando prendono delle decisioni che non ci stanno bene, loro devono venire incontro a noi,cercando di capirci almeno un pò di più, di aprire gli occhi ad un mondo nuovo che si viene a formare sotto i loro occhi e,chissà, magari è quel mondo che sarà il futuro.
Mi dà fastidio mia mamma per esempio,che quando vede per la strada uno “strano” dice:”AH..questo è il futuro”..si,questo è il futuro..e allora??!!problemi??!!
E’ bello vedere che ti batti contro i pregiudizi. Perché giustamente le persone vanno giudicate non per l’apparenza ma per quello che fanno.
Tutte le persone naturalmente 😉
si scusi, ops..comunque i miei erano esempi!!!
comunque io vi dò ragione su tutto, uno cresce a seconda dell’educazione che ha avuto fin da piccolo, se uno non ha mai avuto l’appoggio dei genitori si sà già che non sarà dei migliori e che sarà un po’ “sversato”, perchè come ha detto lei, in fin dei conti i genitori sono coloro che ti possono dare un aiuto perchè hanno più esperienza. Però c’è anche da dire che non sempre i consigli dei grandi cresciuti anche solo 10 anni fa sono uguali per i “problemi” che abbiamo noi oggi! E poi penso che se non si fanno dei problemi loro “quelli strani” perchè ce li dobbiamo fare noi? Ognuno ha il suo modo di essere e di fare, perciò ognuno si veste e fa quello che vuole, è proprio questo il bello di essere diversi, perchè si possono capire i difetti di uno e i proprio difetti. Come si possono apprezzare i pregi e cercare di migliorarci. Poi quelli un po’ diversi li ammiro, perchè anche se sanno di essere derisi, presi in giro e giudicati per il loro look se ne fregano e mi sembra la cosa più giusta.
@silvim94
intanto cosa vuol dire “sversato” perchè in dialettto vuol dire “rovesciato” ma tu non so cosa vuoi intendere con questo termine..
E poi non è vero quello che hai detto sul fatto dei genitori..perchè uno può avere i genitori più buoni del Mondo ed essere un delinquente..o viceversa! Non c’entra questo..c’entra il fatto di genitori che forse vanno incontro alle esigenze dei figli..per esempio: per me una persona che viene a scuola vestita in un modo strano non vuol dire che i genitori non lo hanno educato bene ma, piuttosto, che sono genitori aperti verso le esigenze dei figli e permettono loro di seguire quella o l’altra moda…vogliono semplicemente che siano sè stessi..
e so che molti genitori al solo pensiero di amndare i figli in giro vestiti in quel modo..gli viene male perchè,in fondo è normale, i genitori sono orgogliosi dei propri figli e hanno paura che vengano criticati e,di conseguenza che i genitori stessi non siano visti sotto una buona luce..
Io intendevo con il termine “sversato” uno che non è tanto a posto,cioè uno che si veste in un certo modo, che fuma, che si droga e chi più ne ha più ne metta.
Poi per i genitori in parte ti dò ragione, ma non mi puoi dire che l’educazione non fa parte del nostro essere di adesso????X/
No non la penso cosi..l’educazione è fondamentale..ok, però non conta solo quello nella vita..una persona viene educata in un certo modo,ma ha altre idee sue che si farà quando è più grande..voglio dire, per esempio:mettiamo che io sia la figlia di una famiglia di una famiglia benestante, mi educano benissimo ma,quando divento grande, frequento certe persone, che hanno determinate idee,hanno un loro stile insomma.. Io inizio a condividere le loro idee,il loro stile,il loro modo di vestirsi..e ora come la mettiamo?!
sono i genitori che educano male o la causa sono le compagnie che frequentano?!
Credo che una persona sia il risultato di tutte le esperienze che vive. Non è che una mattina uno cambia completamente perché incontra “chissàchi”. Al tempo stesso una persona può anche mettere in discussione ciò che ha imparato in famiglia e decidere di cambiare, nel bene o nel male. Perché in fondo non è detto che le famiglie “benestanti” abbiano sempre ragione. Alla fine è sempre il singolo che decide e che deve imparare ad assumersi le responsabilità delle sue scelte. Perché ogni scelta provoca delle reazioni e bisogna imparare a pensarci prima. Dopo spesso è troppo tardi.
Tornando ad esempio su certi abbigliamenti, andreste con la pancia scoperta ad un colloquio, sapendo che rischiereste di non essere assunte, pur di affermare la vostra personalità?
SCUSI PROOOOOOOF!!!!è che la silvia aveva scritto il suo ultimo commento dal mio computer e sono rimasti registrati i suoi dati..è il mio l’ultimo commento con l’esempio della famiglia benestante..SCUSI ancora!!=(
@ carlimoretti:
io non vado a scuola vestita “strana”,non seguo queste mode e quindi non fa parte della mia quotidianità andare in giro vestita in un certo modo..ma,se seguissi una certa moda,andrei vestita al colloquio di lavoro con i vestiti con cui mi vesto quotidianamente.E,sinceramente, non vedo il prechè non si può andare ad un colloquio di lavoro vestiti come ci pare e piace. In fondo loro devono valutare le nostre capacità mentali,non il nostro aspetto..
Per esempio,magari un ragazzo bravissimo che è vestito in un certo modo, non lo accettano al colloquio,mentre un ragazzo che si veste “normale” lo accettano ma, quest’ultimo,non è bravo nel suo lavoro. Non ci deve essere questo tipo di discriminazione tra gli italiani..
E invece questo tipo di discriminazione c’è eccome. Del resto una persona in un colloquio deve dimostrare chi è ed anche il look comunica qualcosa. Credo che chiunque, consapevole del rischio di non essere assunto, deciderebbe per un abbigliamento più decoroso 😉
E’ vero comunque che le aziende cercano il più bravo, e non è detto che sia italiano 🙂
Lo so che c’è questo tipo di discriminazione ma non credo sia giusto..Io in questo periodo mi sto impegnando(come avevo detto nel post delle bici)a vedere alcuni extracomunitari come uno di noi senza fare discriminazioni..e ci sto riuscendo perchè ogni volta che ne vedo uno penso a lei prof e mi viene in mente la sua vocina che dice:”Non avere pregiudizi su questa persona..” e,facendo così io riesco a convincermi sempre più che gli extrcomunitari sono “gente come noi”. Non so se mi sono spiegata bene..hihi
E quindi credo che questo tipo di pregudizi non si debbano avere men che meno tra noi italiani..