referendum elettorale: una questione complicata

10 giugno 2009

Il 21 e il 22 giugno gli elettori tornano a votare, questa volta per un referendum abrogativo. Di cosa si tratta  non è facile da spiegare, ma non posso certo lasciare deluse le vostre curiosità. Cercherò quindi di essere più semplice possibile.

La domanda di tutti i referendum è sempre di tipo abrogativo. Il referendum cioè serve per eliminare una legge o la parte di una legge già in vigore. In questo caso si chiede agli elettori di eliminare alcuni articoli della legge elettorale, la legge che serve per trasformare i voti degli elettori in seggi in parlamento (630 alla Camera e 315 in Senato).

Ci saranno 3 schede per 3 domande:

  • scheda verde:  per eliminare il premio di maggiorana alla Camera per la coalizione di lista più votata, lasciando la possibilità di accesso al premio solo alla lista che ottiene più voti
  • scheda grigia: per eliminare il premio di maggioranza al Senato per la coalizione di lista più votata 
  • scheda rossa: per eliminare le candidature multiple, cioè la possibilità di uno stesso candidato di presentarsi in collegi diversi.

Perchè votare NO? Perchè questo referendum non corregge i difetti della legge elettorale, non restituisce ai cittadini la possibilità di scrivere le preferenze ma riduce la forza delle coalizioni tra i partiti. Viene infatti riconosciuto solo il premio di maggioranza al partito che ha ottenuto più voti, che diventerebbe più forte,  eliminando di fatto i partiti piccoli e danneggiando  il pluralismo democratico. 

Perchè votare SI? Se vincono i Sì, scompariranno le coalizioni di partiti e si realizzerà anche in Italia il bipartitismo senza più le pressioni dei partiti più piccoli della coalizione dopo le elezioni. Senza coalizioni, la soglia di accesso a Camera e Senato diventerà uguale per tutti e il premio di maggioranza non potrà più andare alla coalizione ma solo alla lista che avrà ottenuto più voti.

Non dimentichiamo che, perchè il referendum sia valido, è necessario che si raggiunga il quorum, cioè deve andare a votare il 50%+1 degli aventi diritto al voto. Esiste quindi anche la posizione di chi, non andando a votare, farà in modo che il referendum non risulti valido  per mancanza del quorum. 

Lo so, il dibattito sembra chiaro solo agli addetti ai lavori, ma voi non rinunciate a capire. Adesso provate a scoprire come propongono di votare i vari partiti politici e continuate a fare tutte le domande del caso. Io cercherò di chiarirvi i dubbi.

Pubblicità