proibizionismo per gli under sedici

22 luglio 2009

Abbiamo parlato tante volte del problema alcol e adolescenti. Adesso questa iniziativa del comune di Milano fa discutere tutta Italia tra sostenitori e critici. Voi cosa ne pensate? Potrebbe risolvere qualcosa? La multa ai genitori è efficace per risvegliarli dal loro letargo? Ma le autorità saranno in grado di intervenire veramente e di far rispettare il divieto?

Perché quello che conta veramente è la certezza della pena 😦

Pubblicità

20 luglio 1969

20 luglio 2009

40 anni fa l’uomo sbarcava sulla luna. Quella notte eravamo tutti così emozionati, grandi e piccini. Con il naso all’insù ci sentivamo parte della stessa avventura.

Non esistono più le emozioni di una volta 😉


con le buone o con le cattive

8 luglio 2009

Lanciare immondizia dall’auto sarà sanzionato severamente: multe da 500 a 1000 euro. Speriamo serva per evitare quelle scene orribili a cui spesso ci capita di assistere: mozziconi di sigarette accese, fazzoletti di carta, lattine, bottigliette  d’acqua che volano dai finestrini.

Multe per sperare che le persone diventino educate… che tristezza 😦


nuove pubblicità ingannevoli

7 luglio 2009

Abbiamo parlato spesso di pubblicità ingannevole durante l’anno e abbiamo parlato di questi episodi di attualità che anche per noi erano casi di pubblicità occulta. Tutti quei gioielli indossati dagli ospiti e inquadrati con insistenza non lasciavano dubbi. Il richiamo esplicito a nomi di società nel corso del programma sono forme di pubblicità non immediatamente riconoscibili come tali. Adesso l’Autorità Garante ha emesso una sentenza di condanna confermando i nostri sospetti 😉


studiare? ne vale la pena!

4 luglio 2009

Essere bravi a scuola è un valore? Purtroppo le notizie parlano di studenti derisi, allontanati dal gruppo, umiliati dai compagni per i loro successi scolastici. Forse non sempre è così evidente, ma spesso nelle classi prevalgono i leader negativi, quelli che cercano di sminuire ad ogni costo l’importanza dell’impegno scolastico, facendo credere a chi si impegna di doversi nascondere, forse anche vergognare. Così chi studia è costretto a dire “… guarda che non ho studiato, l’ho letto in classe, sono stato attento alla spiegazione…”.  Perché ammettere di aver studiato molte ore per andar bene in una verifica è da “sfigati” (lo so che non si può dire, ma quando ci vuole ci vuole). Ma di chi è la colpa? Secondo molti la colpa è della scuola, delle facili promozioni, della mancanza di rigore. Secondo me invece i ragazzi inseguono i modelli che gli adulti propongono e in questa società non è certo la scuola che non è capace di valorizzare il merito. La scuola cerca da sempre di valorizzare i ragazzi bravi. Dall’esame delle pagelle emerge in modo evidente la differenza tra chi è promosso con dei sei stentati e chi raggiunge medie molto alte, eccellenti. La scuola cerca con le valutazioni di premiare i migliori, di far emergere le competenze raggiunte, sperando che qualcuno poi sappia raccogliere queste indicazioni. Ma perché di questi risultati nessuno tiene conto? Perché poi si assumono i soliti noti, per conoscenze, favori e quant’altro? Perché in questo paese i più bravi sono costretti ad andarsene, umiliati da un paese che non è capace di riconoscerli e di tenerseli stretti?

Sono questi sono i modelli che poi fanno pensare ai più giovani che è del tutto inutile impegnarsi e studiare. Sono questi i motivi per cui l’impegno a scuola non è più un valore. Perché tanto prendere nove o prendere sei non ti garantirà un futuro diverso. Perché tanto ci sarà comunque il “figlio di” che lavorerà prima di te anche se a scuola non valeva niente. Perché il cambiamento vero nella tua vita lo potrebbe fare solo il provino del Grande Fratello 😦

Allora è veramente tutto inutile? No, non lo è. Perché invece molti ce la fanno. Molti ragazzi bravi vincono concorsi, fanno brillanti carriere, sono professionisti affermati grazie solo ai loro sforzi e ai loro meriti. Ci sono ragazzi che hanno fatto la nostra scuola e che ora sono avvocati, ricercatori universitari, dirigenti di banca.

Voi avete qualche storia da raccontare che ci aiuti a credere che “ne vale la pena”?