Essere bravi a scuola è un valore? Purtroppo le notizie parlano di studenti derisi, allontanati dal gruppo, umiliati dai compagni per i loro successi scolastici. Forse non sempre è così evidente, ma spesso nelle classi prevalgono i leader negativi, quelli che cercano di sminuire ad ogni costo l’importanza dell’impegno scolastico, facendo credere a chi si impegna di doversi nascondere, forse anche vergognare. Così chi studia è costretto a dire “… guarda che non ho studiato, l’ho letto in classe, sono stato attento alla spiegazione…”. Perché ammettere di aver studiato molte ore per andar bene in una verifica è da “sfigati” (lo so che non si può dire, ma quando ci vuole ci vuole). Ma di chi è la colpa? Secondo molti la colpa è della scuola, delle facili promozioni, della mancanza di rigore. Secondo me invece i ragazzi inseguono i modelli che gli adulti propongono e in questa società non è certo la scuola che non è capace di valorizzare il merito. La scuola cerca da sempre di valorizzare i ragazzi bravi. Dall’esame delle pagelle emerge in modo evidente la differenza tra chi è promosso con dei sei stentati e chi raggiunge medie molto alte, eccellenti. La scuola cerca con le valutazioni di premiare i migliori, di far emergere le competenze raggiunte, sperando che qualcuno poi sappia raccogliere queste indicazioni. Ma perché di questi risultati nessuno tiene conto? Perché poi si assumono i soliti noti, per conoscenze, favori e quant’altro? Perché in questo paese i più bravi sono costretti ad andarsene, umiliati da un paese che non è capace di riconoscerli e di tenerseli stretti?
Sono questi sono i modelli che poi fanno pensare ai più giovani che è del tutto inutile impegnarsi e studiare. Sono questi i motivi per cui l’impegno a scuola non è più un valore. Perché tanto prendere nove o prendere sei non ti garantirà un futuro diverso. Perché tanto ci sarà comunque il “figlio di” che lavorerà prima di te anche se a scuola non valeva niente. Perché il cambiamento vero nella tua vita lo potrebbe fare solo il provino del Grande Fratello 😦
Allora è veramente tutto inutile? No, non lo è. Perché invece molti ce la fanno. Molti ragazzi bravi vincono concorsi, fanno brillanti carriere, sono professionisti affermati grazie solo ai loro sforzi e ai loro meriti. Ci sono ragazzi che hanno fatto la nostra scuola e che ora sono avvocati, ricercatori universitari, dirigenti di banca.
Voi avete qualche storia da raccontare che ci aiuti a credere che “ne vale la pena”?
Ne vale la pena. Anche indipendentemente dal fatto di riuscirsi ad affermare sul lavoro.
La preparazione, la cultura, sono una soddisfazione di per sé, pure se non dovessero portare valsente alla fine del mese. La cultura è un patrimonio inalienabile, l’unico forse che ha questa peculiarità, e a volte ha persino salvato la vita alle persone.
Lo spessore culturale ti porta a un altro livello, anche qualora la vita ti portasse, per rovesci della sorte o per non decollo della stessa, a vivere in un monolocale a piano terra: il che, difficilmente accade.
Io non ho storie da raccontare ma so che ne vale la pena. Io a scuola non sono mai stata derisa perchè studio però ammetto che un secchione può essere visto in malo modo. Perchè un secchione è visto come una persona che sta 24 ore su 24 sui libri e basta? No,non è così. Il cosiddetto secchione è una persona che studia ma che ha anche altri mille hobbies. Cavolo,è una persona pure lui! Non può mica passare tutta la sua vita sui libri! E’ ingusto mettere da parte i secchioni che magari, a causa della loro buona volontà che metteono nello studio, non riescono ad integrarsi come vorrebbero. Certo prof, ha ragione sul fatto degli esempi negativi che sono a scuola. Molti seguono gli “spacconi” della classe che impongono una sorta di “dominio” sugli altri alunni. Quindi gli alunni devono seguire le idee di questo “spaccone” per non essere poi derisi e diventare gli zimbelli della classe. Invece il secchione è proprio quello che va contro tutti e tutto, è quello che non segue la massa ma che vuole affermare le proprie idee. Vuole studiare, non essere uno spaccone come gli altri. Ma, purtroppo, al giorno d’oggi, quelli così sono emarginati ovunque.
salve profffffff..scusi ma ho internet che non va e quindi vengo pochissimo anzi praticamente mai, mi scusiiiiiiiii…..
comunque nemmeno io ho una storia da raccontare come Martifus, ma penso che questo comportamento di certi ragazzi a dei loro coetanei sia a dir poco “schifoso”, nel senso, se io ho vogia di studiare e tu non hai voglia di far niente non è un problema mio, e non devo essere criticato per quello che faccio e per come la faccio, ognuno ha il suo modo di affrontare le cose, chi con leggerezza e chi invece ci crede veramente perciò vuole ottenere dei risultati grandiosi.
Alla fine la scuola è la porta prima di entrare nella grande stanza del lavoro, ed è questa che ti aiuta a capirti, e a prepararti per il futuro.