art.13 cost: la libertà personale

L’art.13 cost. è il primo degli articoli della parte prima della Costituzione, la parte dei diritti e dei doveri dei cittadini. Tra i primi diritti troviamo le libertà: la libertà personale, di domicilio, di corrispondenza, di circolazione e soggiorno, di religione, di manifestazione del pensiero. Ma cosa vuol dire essere liberi? Lo siamo veramente? Chi è il vero schiavo? Quello con la catena al piede o quello che non sa più immaginarsi la libertà?

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2 Responses to art.13 cost: la libertà personale

  1. MisSnaky ha detto:

    ‘Credete di essere liberi? Sbagliato. Siete esseri messi in prigioni invisibili fra vincoli e compromessi, distinzioni tra classi, lotte tra sessi..’ [Two Fingerz]

    No, non credo che siamo liberi. Non davvero. Non è per essere cinici eh, ma non siamo liberi di fare quello che vogliamo. SE io pensassi che la mia felicità si trova in un posto che sta a 500 km da casa mia, non sarei libera di andarci. Esiste la famiglia, la scuola, i legami, le aspettative…Principalmente il motivo sono gli Altri. Una specie di ombra della società greca antica dove a contare non era ciò che volevano i singoli individui, ma ciò che la società pensava di loro.
    Un filosofo aveva scritto tempo fa (non ricordo purtroppo il suo nome) che quando gli uomini hanno accettato un potere che li guidasse dall’alto, hanno rinunciato a parte della loro libertà personale. Spesso noi non apparteniamo a noi stessi. Apparteniamo prima ai nostri genitori, poi agli amici e ai genitori, ai fidanzati, agli insegnati, a una classe, a una scuola, a una città, a una cultura, a un Posto. SE fossimo davvero liberi, nel momento in cui si ha il desiderio di scappare via, potremmo farlo. Ma non possiamo, non sempre. Nasciamo già con alcune responsabilità, e più cresciamo più queste crescono. E non possiamo mollare tutto e tutti..
    Beh, in effetti sono scivolata in un discorso che forse con l’articolo 13 ha meno in comune di quanto avrebbe dovuto avere..ma sarebbe bello che ci riflettessimo tutti.. Il video dice: dove andremmo se tutte le strade ci fossero aperte?

    Possiamo forse farlo, noi? Andare dove vogliamo? Io non credo. Alcuni sono più fortunati e hanno più mezzi, più soldi, più libertà. Ma nemmeno loro possono sfuggire alle responsabilità. E generalmente uno che rifiuta la società e le responsabilità è un disadattato. Perciò, per come la vedo io, limitare la propria libertà personale va in concomitanza con lo stare in società. Non potremmo fare altrimenti….brutto da dire però.

  2. simona ha detto:

    non credo che la libertà coincida con la possibilità di lasciare tutti e scappare via. la condizione di essere umano è quella di avere delle responsabilità, di vivere in società e di adeguarci a delle regole, ma senza questi apparenti legami perderemmo la nostra caratteristica di essere umano e saremmo come gli animali senza legami o affetti o obiettivi. anzi no. molti animali sono capaci di provare grandi affetti e stabilire forti legami.
    Comunque ritengo che la massima libertà che ci rende superiormente liberi ci è data dalla capacità di SCEGLIERE e fino che abbiamo una celta, fino a che abbiamo la forza di voltare lo sguardo e scovare una via alternativa al nostro percorso allora è segno che siamo ancora liberi, anche se la scelta è quella di attraversare la strada o costeggiare il marciapiede…. non c’è bisogno di andare lontani per misurare la libertà. la libertà è dentro di noi e non fuori.

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