Dopo la riunione di un consiglio di classe che si è svolto oggi pomeriggio mi sembra importante fornirvi alcune informazioni sulle regole che riguardano l’inserimento degli studenti stranieri nelle nostre classi.
Quando i ragazzi arrivano dall’estero nel nostro Istituto vengono inseriti in classe, ma il primo obiettivo, quello prioritario, è il raggiungimento di un buon livello linguistico, per permettere loro sia di comunicare sia di socializzare con il resto dei compagni.
Man mano che migliora il livello linguistico aumenta anche la possibilità per i ragazzi stranieri di apprendere il maggior numero di materie. Questo obiettivo può richiedere tempi diversi. In alcuni casi è possibile affrontare le discipline già dopo pochi mesi, in altri casi le discipline possono venire affrontate con prove differenziate, semplificate rispetto agli altri studenti italiani, infine, nei casi in cui le difficoltà sono maggiori, il consiglio di classe può decidere di non esprimere la valutazione in alcune materie, in attesa di un miglioramento nella lingua italiana.
Naturalmente tutte queste decisioni sono adottate in conformità alla legge. In particolare la circolare n. 24 dell’1 marzo 2006 indica le linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli stranieri.
I ragazzi stranieri svolgono un percorso scolastico diverso, è vero, ma non per questo più facile: devono fare molte ore di italiano con specifici compiti in classe e a casa e con una specifica valutazione che riguarda la progressiva conoscenza dell’italiano. Dovranno poi preparare l’esame di terza media, che affronteranno prima della fine dell’anno scolastico in corso, con delle lezioni aggiuntive rispetto al corso che stanno frequentando.
Vi assicuro che non è facile: nuovo paese, nuova lingua, nuovi insegnanti, nuovi compagni, nuova vita. Tutto questo dopo aver lasciato il paese, la lingua, gli insegnanti, i compagni di classe, gli amici, i parenti… il primo amore 😦
Tutto questo senza averlo scelto ma, molto spesso, solo subìto, come conseguenza della scelta di qualcun altro.
Avete mai provato a mettervi nei loro anni? Vi siete mai chiesti “e se un giorno toccasse ai miei figli”?
non dev’essere facile e dopo un anno in cui ero convinta del contrario ora capisco che anche loro hanno bisogno dei loro tempi!…bè sbagliando si impara… 😀
Obiettivo raggiunto!