Finita la seconda guerra mondiale Tito e le sue truppe entrano a Trieste, Fiume e nei territori della Dalmazia imponendo il regime comunista. Ai danni della popolazione italiana iniziarono veri e propri massacri di massa, esecuzioni spietate nelle quali sono rimaste coinvolte non meno di 15 mila persone.
Le vittime, a volte fascisti, a volte colpevoli solo di essere italiani, venivano “infoibati” cioè gettati nelle foibe, voragini rocciose a forma d’imbuto. Erano condotti in prossimità della foiba e legati alle caviglie con filo di ferro l’uno all’altro. I massacratori sparavano al primo della fila che, cadendo nella foiba, si trascinava dietro tutti gli altri.
Un altro orrore che non possiamo dimenticare.
Riflettere e ricordare, con la speranza di proiettarci verso un futuro dove certe tragedie non troveranno più spazio.
Qui potete ascoltare la testimonianza dell’unico superstite