chi valuta chi valuta?

19 novembre 2010

In via sperimentale il ministero introduce la possibilità di valutare la qualità dei docenti attribuendo un premio ai migliori.
Al momento sono due le proposte.
Un primo progetto propone di valutare le scuole nel suo insieme. Queste verranno valutate prendendo in considerazione il livello di miglioramento degli apprendimenti degli studenti attraverso i test Invalsi ma anche una serie di indicatori che vanno dal rapporto scuola-famiglia alla gestione delle risorse, ai livelli di abbandono. Il verdetto è affidato a un team di osservatori esterni composto da un ispettore e da due esperti. Sulla base dei risultati verrà formulata una graduatoria regionale da una Commissione tecnica regionale. Alle scuole che si collocheranno nella fascia più alta sarà assegnato un premio da destinare ai docenti.
L’altro progetto prevede la valutazione dei singoli insegnanti. In ogni scuola verrà costituito un «nucleo» di valutazione composto dal preside, da due professori eletti dal Collegio dei docenti e dal presidente del Consiglio di Istituto (in qualità di osservatore). La valutazione terrà conto di curriculum vitae dei docenti e documento di valutazione. Ma non solo. Il «nucleo» dovrà considerare anche il giudizio sui docenti espresso da genitori e studenti. Gli insegnanti meritevoli saranno premiati singolarmente.

Per il momento è solo una sperimentazione che coinvolge poche scuole di Torino, Napoli, Pisa e Siracusa, ma potrebbe un giorno diventare una regola per tutti gli insegnanti.

Quale dei due metodi vi sembra più corretto? Come si decide se un prof. è veramente bravo?

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studiare? ne vale la pena!

4 luglio 2009

Essere bravi a scuola è un valore? Purtroppo le notizie parlano di studenti derisi, allontanati dal gruppo, umiliati dai compagni per i loro successi scolastici. Forse non sempre è così evidente, ma spesso nelle classi prevalgono i leader negativi, quelli che cercano di sminuire ad ogni costo l’importanza dell’impegno scolastico, facendo credere a chi si impegna di doversi nascondere, forse anche vergognare. Così chi studia è costretto a dire “… guarda che non ho studiato, l’ho letto in classe, sono stato attento alla spiegazione…”.  Perché ammettere di aver studiato molte ore per andar bene in una verifica è da “sfigati” (lo so che non si può dire, ma quando ci vuole ci vuole). Ma di chi è la colpa? Secondo molti la colpa è della scuola, delle facili promozioni, della mancanza di rigore. Secondo me invece i ragazzi inseguono i modelli che gli adulti propongono e in questa società non è certo la scuola che non è capace di valorizzare il merito. La scuola cerca da sempre di valorizzare i ragazzi bravi. Dall’esame delle pagelle emerge in modo evidente la differenza tra chi è promosso con dei sei stentati e chi raggiunge medie molto alte, eccellenti. La scuola cerca con le valutazioni di premiare i migliori, di far emergere le competenze raggiunte, sperando che qualcuno poi sappia raccogliere queste indicazioni. Ma perché di questi risultati nessuno tiene conto? Perché poi si assumono i soliti noti, per conoscenze, favori e quant’altro? Perché in questo paese i più bravi sono costretti ad andarsene, umiliati da un paese che non è capace di riconoscerli e di tenerseli stretti?

Sono questi sono i modelli che poi fanno pensare ai più giovani che è del tutto inutile impegnarsi e studiare. Sono questi i motivi per cui l’impegno a scuola non è più un valore. Perché tanto prendere nove o prendere sei non ti garantirà un futuro diverso. Perché tanto ci sarà comunque il “figlio di” che lavorerà prima di te anche se a scuola non valeva niente. Perché il cambiamento vero nella tua vita lo potrebbe fare solo il provino del Grande Fratello 😦

Allora è veramente tutto inutile? No, non lo è. Perché invece molti ce la fanno. Molti ragazzi bravi vincono concorsi, fanno brillanti carriere, sono professionisti affermati grazie solo ai loro sforzi e ai loro meriti. Ci sono ragazzi che hanno fatto la nostra scuola e che ora sono avvocati, ricercatori universitari, dirigenti di banca.

Voi avete qualche storia da raccontare che ci aiuti a credere che “ne vale la pena”?


più bocciati più serietà?

17 giugno 2009

Boom dei bocciati alle medie e alle superiori. Secondo alcuni questo è il segnale positivo di maggiore rigore e serietà. Secondo altri è il segno dell’insuccesso dell’intero sistema che porterà ad un aumento degli abbandoni scolastici.

Dopo aver letto l’articolo dite la vostra.